Quattro anni dopo la fondazione del Istituto internazionale di geopoetica (1989) il presidente-fondatore Kenneth Whiste propose all’assemblea generale del 1993 ciò che chiamò “l’arcipelizzazione del Istituto".

Questo implicava la creazione, in diversi posti, paesi, di una rete di centri, ateliers ect (i nomi possono variare), collo scopo alla volta di ridurre il peso dell’administrazione centrale del IGG, dinamizzare l'azione associativa e concretizzare localmente il lavoro geopoetico. Col processo di “arcipelizzazione”, l'IGG non inaugurava ne la sua fine progressiva, ne il suo statuto di proprietario assente, ma un organizzazione più complessa, coinvolgendo apertura e definizione, rigore....

Per che un gruppo possa costituirsi in “centro”, basta che gli interessati se segnalino a l'IGG presentando un progetto di lavoro, una bozza del programma, iscrivendosi nelle linea geopoetica (ricerche in poetica, filosofia, scienze della natura, arti plastiche – le possibilità sono varie). Il gruppo viene allora abilitato, eventualmente dopo una discussione col presidente (riorientazione del programma ad esempio) o no.

I gruppi, qualunche siano  la loro denominazione o il loro statuto (informale oppure associazione legalmente costituita — legge 1901 in Francia, o equivalente eventuale al estero), vengono affiliati al Istituto internazionle di geopoetica. Quest'affiliazione implica un legame morale, un adesione intelletuale e un orientazione poetica. Precisiamo, che il fatto di affiliarsi non significa assoggetamento, ma autonomia responsabile.  

La formula « affiliato al Istituto internazionale di geopoetica, fondato da Kenneth White nel 1989”, deve figurare chiarament sui statuti, così come su ogni corrispondenza o pubblicazione. Questo serve alla volta a mantenere una coerenza chiaramente affirmata e visibile del insieme, ed evitare gli amalgami, la confusione, e perfino le contraffazioni. La parola "geopoetica" attrae. Reteniamo importante che non venga usata a vanvera (al meno per quanto riguarda i membrie del IIG), e che venga sempre introdotta una referenza al nucleo di senso e intenzione espresso, in modo conciso, nel testo inaugurale del IGG, nei testi fondatori e nelle opere di Kenneth White.

Possiamo riassumere l’organigrammo in questo modo : l'IGG è l'organismo inglobante. I gruppi si creano al interno di questo campo. Sono enti locali, abilitate a dialogare colle istanze locali. Dal lato suo l’Istituto internazionle di geopoetica intrattene il dialogo colle istanze nazionali, o perfino internazionali.

Nel momento della sua adesione a l'IIG, il nuovo membro verrà informato del esistenza eventuale di un centro nelle vicinanze del suo domicilio. Caso mai una persona si rivolgeresse in un primo tempo a uno dei centri de Arcipelago, codesto dovra orientarla per primo verso l'IIG, alla scopo di mantenere la coerenza del insieme, e affinché ciascuno possa esser informato del organizazzione generale e del progetto geopoetico complessivo.

In oltre, per evitare ogni tipo di slittamento dovuto ad esempio a cambiamenti rapidi dei membri verificandosi poco dopo l'abilitazione originale, e, una volta di più allo scopo di mantenere la coesione del insieme, un breve rapporto annuale sarà richiesto dal IIG ad ogni gruppo. Questo rapporto verrà letto durante l'Assemblea generale e consegnato nel bolletino d'informazione del Istituto internazionale di geopoetica, il Carnet de Bord. Nei casi, quand'anche li possiamo presuppore rari, dove una devianza importante sarà notata, potrà risultare nella soppressione dell’abilitazione-affiliazione

Kenneth WHITE
Aprile 2002

(traduzione di Nicolas Boldych)